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      Lo stesso si dica dei diritti personali. Tutto può essere trafficato; lo scrittore può impegnarsi a combattere colla penna, il soldato si obbliga a combattere colla spada. Il contratto è inviolabile, è sacro come la proprietà: può ruinarci, eppure dobbiamo eseguirlo; il pubblicista deve disputare, il soldato deve combattere. Si presenta un nuovo interesse? quest'interesse determina una nuova ispirazione giuridica? Il contratto è perento, l'obbligazione nulla, cessiamo di appartenere al compratore, il nostro onore ci impone di togliergli la proprietà acquisita. Il soldato regio diventa repubblicano? Trovasi sciolto dall'obbligo di combattere; combattendo, sarebbe trasformato in sicario. La sua conversione lo trasporta in un nuovo mondo, la realtà è cambiata, ha gli interessi di una nuova morale, e sono consacrati da una nuova inspirazione giuridica. I tre voti di castità, di povertà e di obbedienza stabiliscono un vero contratto; obbligano il cattolico dinanzi al cattolico; si avvede il contraente ceh ha stipulato un contratto immorale, che si è obbligato a lottare contro la natura, a disprezzare il lavoro, a insultare alla ragione? Il monaco è sciolto; illuminato da una nuova rivelazione vive in un nuovo mondo; la sua morale è misurata da nuovi interessi: e l'ispirazione del diritto protegge la sua libertà. L'interesse solo non basterebbe ad annullare il contratto; lascerebbe il soldato sotto il giogo dell'assolutismo, il monaco nella prigione del convento; anche l'interesse di una virtù non potrebbe restituirci una cosa alienata, mai non possiamo sottrarci ad un'obbligazione giuridica per ottenere un vantaggio morale.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693