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      In una parola, chi consuma i valori prodotti? È ancora il ricco, il suo lusso stipendia l'industria, egli condanna l'operaio a renderlo felice o a morir di fame. Le cose sono ordinate in modo, che nel circolo della economia politica, dominato quasi tutto dal ricco, il povero non occupa se non un segmento, quasi fosse un caso della ricchezza, un'accessione del capitale. Così il popolo si compone di uomini da nulla, la casta dei ricchi si compone di personaggi; costituisce il bel mondo, gli uomini della società il gran mondo, opposto al popolo minuto. Ma come riformare la società e far sorgere un raggio di giustIzia se tutto ci circoscrive alla riforma della circolazione? come riformare la circolazione quando trovasi viziata alla fonte e alla foce? come dirigere l'acqua quando non si áltera l'inclinazione del piano? come ridurre la rivoluzione all'inane sforzo di lottare contro un torrente che trabocca da ogni lato, mentre il diritto delle necessità ci mostra la rivoluzione più facile e più vasta ad un tempo nell'opera dell'eguaglianza e della comunanza? Se siamo eguali, se ogni uomo lavora sulla base di una stessa fortuna, allora la circolazione sarà giuridica, l'eguaglianza delle rendite sarà l'effetto dell'eguaglianza delle fortune; quindi il mutuo, lo sconto, lo scambio, il credito, tutti gli atti della circolazione, interessati o gratuiti, scorreranno naturali. Il sistema che assale la rendita è legittimo, se assale in pari tempo l'ineguaglianza sociale; È legittimo nell'impressione che produce sulla massa, la quale passa rapida col pensiero dalla rendita al fonte stesso della rendita, il quale sta nelle ricchezze accumulate in mano di alcuni privilegiati: qui si mette in dubbio il riparto delle ricchezze, si chiede ai proprietari di render ragione della loro proprietà innanzi alla comunanza dello Stato, nella misura del diritto di necessità. Ma la polemica contro la rendita si fa giuoco della rivoluzione, e divien retrograda nell'istante in cui si ferma all'interesse, agli affitti, per colpire il riparto attuale delle fortune in modo obliquo.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





Izia Stato