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      Sola la giustizia non fu mai nella storia: e di che sarebbe stata la giustizia? I migliori nel senso astratto non hanno mai regnato: e in che sarebbero stati migliori? in virtù astratte, in tesi scolastiche; queste condannate a regnare nel recinto della scuola, dovevano rimanere sottomesse alla virtù del sistema sociale, della religione, dei pontefici, della guerra. Quanto si dice de' governi si applichi ad ogni partito, ad ogni setta, ad ogni consorzio d'uomini che abbisogni di governo o aspiri a governare: qui il governo in potenza è l'uomo d'azione, il quale dev'essere interessato e ascetico, intelligente e morale, e riunire il maggiore interesse al trionfo del suo principio, alla più grande abnegazione sugli altri interessi. Per ciò fu sempre facile la calunnia. L'interesse non è il denaro, non la fortuna; è la gloria, è l'ambizione, può concentrarsi sul nome solo che si volesse noto a' posteri; quindi l'accusa passa dall'atto all'interesse, disconosce il sacrifizio per afferrare l'interesse del sacrifizio, e ad ogni uomo d'azione si potrà sempre rimproverare di volersi sostituire al governo; ad ogni profeta si potrà sempre imputare di mettersi in luogo di Cristo. La chiesa non si stancava di maledire l'orgoglio degli eretici che inviava al rogo. La facilità della calunnia mostra l'indivisa natura dell'interesse e del dovere nell'operare, nel combattere, quindi nel governare: scorgesi quindi che il lavoro della scienza non consiste nel cercare gli uomini più interessati o i migliori; consiste nel cercare l'interesse e il principio che devono regnare, trascurando gli uomini, le persone, gli accidenti dell'egoismo e della simpatia.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





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