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      Il fatto delle idee trascina tutti gli uomini; nessuno può essere superiore alle condizioni prestabilite dalla sua intelligenza. Anche il sentimento giuridico svegliato dall'interesse è sacro, positivo, reale; e qui ancora devesi obbedire alla legge che troviamo nel fondo del nostro cuore. Si dirà: la contraddizione non è evitata; voi autorizzate la guerra, animate i due combattenti, eternate la battaglia tra i Musulmani ed i Cristiani, tra i protestanti ed i cattolici, tra i regii ed i repubblicani. Rispondo, che verifico un fatto; se la contraddizione esiste, non è mia, è della natura, che ha infuso ne' miei nemici un sentimento e una fede che mi resistono. Rispondo inoltre, che voi stesso, nel rimproverarmi di autorizzare la guerra, la riconoscete, e non confondete il nemico col delinquente, il soldato col sicario; riconoscete adunque che v'ha una fede che non è la vostra, che voi dovete spegnerla, benchè cessata la necessità della guerra, possiate onorarla. Si dirà ancora: che coll'ammettere diritti contraddittorj per opera della natura, ci esponiamo ad assistere indifferenti alla guerra dei dogmi, senza essere d'alcuna religione, d'alcuna patria, quasi che la guerra fosse spettacolo offerto al filosofo dall'impassibile destino. Ma se combatto io pure, non sono egoista, ho una fede, una religione, quella dell'umanità. Se accordo che ognuno può ingannarsi, che un popolo può sottomettere la sua morale a un falso dogma, se ammetto la possibilità del fallare, e convien che l'ammetta poichè l'errore esiste, non mi tolgo alla guerra dei dogmi, la provoco; son uomo, credo, vivo: come accusarmi di essere senza fede, senza legge, freddo testimonio del sacrifizio di tutti i popoli?


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





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