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      Il movimento della chiesa parte dall'alto, è Cristo che dà la missione agli apostoli di predicare, sono gli apostoli che consacrano i loro successori; il sacerdote è ordinato dal sacerdote. Chi è egli adunque? Un'eccezione nel mondo, un miracolo vivo, un uomo divino predestinato a riscattare gli abitanti della terra. Egli deve essere intollerante; questo è il più sacro de' suoi doveri, questo è il principio della sua dominazione. Per sè, egli non regna, non può regnare, non promette miracoli, non è mago, non è di questo mondo, aborre dalla signoria, aborre dal sangue; non governa la vita, è il re della morte. Ma è ministro di un Dio infinito, ministro del Dio di morte, veglia sui fedeli che un pensiero può perdere; per lui il fedele è Adamo, che vuol usurpare il regno di Dio, è la vita che resiste alla morte, è la terra che si ribella contro il cielo: quindi il sacerdote cristiano è soldato di una guerra disperata contro l'azione, il pensiero, l'intenzione, la natura d'ogni uomo. Inerme, egli è pago di consigliare, ma il suo consiglio accende i roghi; inerme, si limita ad additare lo scandalo; la sua delazione è una sentenza di morte; egli non porta la spada, e il braccio secolare scanna le vittime; egli rifugge dal sangue, e spinge i re corrono alla crociata: il sacerdote cristiano non combatte, ma il cristianesimo è una guerra continua contro gli Ariani, contro gli ebrei, contro gli eretici: il mondo pagano è vinto dal ferro e dal fuoco; il mondo idolatra dell'America è trucidato in nome di Cristo.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





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