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      Questo diciamo del metodo di Descartes: che diremo noi del suo dogma? Si riduce al deismo, e Dio diventa il termine medio per cui la teologia e la filosofia si conciliano quanto è dato di conciliarsi a due dottrine: Bossuet e Fénélon adottano il Dio di Descartes, mentre Malebranche e Leibniz adottano il Dio cristiano: lo scambio è continuo, perfetto, amichevole. Nello scambio il Dio astratto diviene principio d'una religione generica, che dicesi naturale. La religione naturale nega o ammette la religione rivelata che essa generalizza? respinge il cristianesimo, o gli serve d'introduzione? Nessuno può rispondere; la religione naturale può condurre al cristianesimo, può rovesciarlo, rimane indecisa, e si cospira onde perpetuare l'indecisione. Una morale naturale compie il deismo, ed è nuova astrazione in cui i doveri prendono una forma vaga e generale per abbracciare la morale della monarchia e quella della repubblica, la morale di Cristo e quella del mondo. Sorgono dubbi sui diritti, sui doveri? La metafisica vuol deciderli, trasporta ogni questione vivente nel campo delle contraddizioni eterne; e quivi vuole sciolti i problemi dell'eguaglianza, dello Stato, dell'umanità, Da ultimo; il libero esame ha emancipato l'individuo nella sfera della metafisica: ogni individuo è realmente emancipato? No; è stabilito a priori che la sua ragione gli appartiene; vi si aggiunge che l'individuo solo è potente per la ragione; le opere collettive sono condannate, disprezzate; non si rispettano se non sono opera di Licurgo, di Romolo, dei legislatori; e l'apologia metafisica dell'individuo impone l'obbedienza alle moltitudini; sottomette la stessa emancipazione all'individuo, consiglia allo stesso novatore di copiare i pontefici.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





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