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      Havvi di più: Giannone, che deve tutto rifare, crea la forma con cui giungerà al pubblico, approfittando dell'intervallo di libertà germanica che interrompe il dominio ispanico. Voi sapete che l'arditezza sta nelle idee, non nelle parole, non nella sguaiata franchezza che insulta e frutta martirii senza convincere; spetta agli scrittori il trovare lo stile per cui le loro idee placidamente penetrino nella vasta compagine dell'umano sapere, sconvolgano tranquillamente i pregiudizi regnanti, facciano pensare ciò che non si può affermare, e suscitino nelle menti le idee proscritte, propagando il necessario scandalo, che altrimenti sarebbe immediatamente represso dal potere. Ogni scrittore inventa il proprio stile. Voi conoscete Descartes che taglia d'un tratto ogni questione di religione colla parola: cela ne me regarde pas, e innalza un edifizio talmente solenne, che si sottrae ai più volgari assalti dei teologi. Voi conoscete Voltaire, che s'inchina invece di continuo dinanzi ai misteri della religione, senza dubbio divini perchè nessun uomo ragionevole non avrebbe mai potuto immaginarli.
      Giannone, in presenza del papa, dell'Austria, de' suoi concittadini devoti alla Santa Sede e delle falangi del clero secolare e regolare che invade le Due Sicilie, trova anch'esso il suo stile proporzionato alle tenebre ed alla timidezza del paese, ed è lo stile giuridico, diplomatico, e per così dire pregiudiziale, che svelle dalle radici il diritto ecclesiastico lasciandone rispettosamente inaridire le foglie ed il frutto.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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