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      Nel 370 Valentiniano vieta alle donne di fare doni o testamenti a favore del clero: quante volte simili inibizioni furono estese o ristrette! ma qual relazione tra il senso di quelle del quarto secolo e le posteriori, per esempio, del XVIII secolo? Le leggi formano un sistema, e dipendono da principii superiori, obbediscono ora colle finzioni, ora coi costumi al corso della civiltà, e chi conosce la sola giurisprudenza ne ignora lo spirito. Non varia forse di senso una medesima disposizione passando da un codice all'altro?
      Anche le leggi di alta sovranità non furono punto chiarite dal Giannone, e ne fanno prova le brevi sue parole sulle diverse fasi del patto di Carlo Magno colla Chiesa; la nessuna correlazione da lui stabilita tra le investiture del mezzodì e questo patto che regge il diritto pubblico italiano; l'assenza poi di ogni indicazione sui motivi di giustizia che legittimano di continuo la soggezione del mezzodì, sempre compensata da incontestabili progressi.
      Lo stesso dicasi delle leggi ecclesiastiche che Giannone rapporta a capo di ogni periodo separandole dalle civili. Ne enunzia egli il principio che le detta? le vede egli sorgere spontanee dalla terra, dal popolo, dalle moltitudini della repubblica ecclesiastica? Intende egli come differisca la Chiesa di epoca in epoca per modo, che i seguaci di Gregorio VII più non siano quelli di Alessandro III o di Bonifacio VIII? No, certo.
      Tra i lodevoli sforzi di Giannone avvertii pure quello di por mente alla geografia politica, dove si possono seguire i progressi dei popoli, guardando le orme che stampano sulla terra.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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