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      Oramai mutato era il fondo sul quale si svolgeva la sua meditazione sulle dieci conquiste del regno di Napoli; ai problemi sull'influenza dei re, dei papi, dei beni ecclesiastici succedevano altri problemi sulle leggi della natura, sul passato del genere umano, sull'origine dei miracoli, delle leggende, dei culti, dei sacerdozj; sui vantaggi e sui danni delle religioni; sulle differenze tra il giudaismo e il cristianesimo, tra la terra promessa e il regno dei cieli; sulla storia delle idee intorno all'immortalitą dell'anima ed alla vita futura; e quelle ombre vaganti, quelle contraddizioni per cui pił non sapeva qual posto dare agli individui e quale alle instituzioni, quale agli uomini pił astuti, quale alla forza delle idee, abbracciavano questa volta tutti i popoli, tutta la storia che Bossuet aveva contemplato coll'occhio della fede, e che cadeva per la prima volta sotto l'occhio della ragione; ed era impossibile che l'esule italiano rimanesse straniero a tanto moto.
      Intimo amico di Garelli bibliotecario dell'imperatore, in relazione coi primi dotti della Germania, non eravi viaggiatore distinto che capitando a Vienna non desiderasse di vederlo, non libro di grido che non dovesse cadergli tra le mani: corrispondente coi Menkenj di Lipsia, ad ogni tratto era consultato come giurisperito, le sue dottrine imperiali l'autorizzavano a proferire di continuo i suoi servigi, e il suo vivissimo desiderio di trasformare la sua pensione onoraria in un vero impiego lo mettevano continuamente in rapporto col governo austriaco.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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