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      Il Dio di Mosè lo promette forse ai figli di Adamo? No, risponde Giannone; il regno da essi sperato è terreno, le promesse fatte loro sono mondane, e sorge l'uomo nella Genesi, dopo compito il lavoro della creazione, affinchè regni sulla terra e non sul cielo; Eccovi le parole dello storico napoletano nell'Ape ingegnosa. "Tutti i più saggi ed antichi filosofi (dice egli) toltone gli epicurei convengono che la natura o per meglio dire il suo fabbro abbia create tutte le cose che noi ammiriamo in questo mondo aspettabile per causa dell'uomo. Perciò averlo fornito d'intelletto sopra tutti gli animali perchè potesse a sè soggettarli e valersene per suo uso siccome di quanto la terra produce di minerali, piante e frutti, in breve quanto sopra la medesima si muove nutre e crea. E questo concetto dell'uomo trovasi nelle più antiche e vetuste nazioni delle quali a noi è rimasta memoria".
      Mosè erudito ed istrutto dalla sapienza degli egizj antichissimi filosofi, nel libro della Genesi volendo istruire quel rude suo popolo, gli descrive la creazione del mondo e la formazione dell'uomo per quanto ne fosse capace, e per istillare ne' loro petti sensi di gratitudine verso il loro Dio gli rammenta i tanti beneficj ricevuti e in primo luogo di avere create tutte le cose per uso dell'uomo e sua ragione. A questo fine nel primo capitolo, dopo aver descritta la creazione del cielo, del sole, della luna, della terra, delle acque, delle piante e degli animali, in ultimo luogo espone la formazione dell'uomo, poiche Iddio per l'uomo avevali creati affinchè fossero sotto la di lui dominazione, e siccome egli era il signore dell'ampio universo e degli uomini stessi, così l'uomo presiedesse all'universa terra e sopra tutte le piante e gli animali, e perciò disse volerlo formare a sua immagine e similitudine (non già per comunicargli la sua natura divina) derivandolo dal suo proprio spirito siccome manifestamente notò Mosè per quelle parole: Faciamus hominem ad imaginem et similitudinem, nostram, et praesit piscibus maris et volatilibus coeli et bestiis universae terrae, omnique reptili quod movetur super terram.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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