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      Eccone i titoli:
      Cap. I. Della creazione del mondo e formazione dell'uomo, sua natura e suo fine secondo i sentimenti di Mosč e degli antichi patriarchi della prima etą del mondo. - II. La stessa credenza si tenne nella seconda etą del mondo, che cominciņ dopo il diluvio universale infino alla chiamata di Abramo. - III. Dispersi gli uomini dopo la confusione delle lingue per tutte le regioni del mondo, e quindi sorte pił nazioni e dominj, fu continuata in tutta la posteritą di Noč non meno la dominazione della terra che la stessa dottrina. - IV. Come in tutta la posteritą di Noč, d'onde si vuole empita la terra di abitatori, si fosse mantenuta la stessa credenza e concetto che si ebbe per riguardo all'uomo di solo regno terreno di felicitą e miserie mondane, e lo stesso ancora del suo vivere e morire. - V. Dello special regno terreno da Dio promesso ad Abramo ed alla posteritą d'Isacco suo figliuolo, e stabilito poi da Davide e Salomone in Gerusalemme. - VI. Come in tutta la quarta etą del mondo, dall'uscita degli Ebrei dall'Egitto sotto la condotta di Mosč infino all'edificazione del tempio di Salomone, non si ebbe altra idea dagli Ebrei che del solo regno terreno. - VII. I profeti, diviso il regno, non meno quelli del regno di Giuda che d'Aronne tennero la stessa credenza nella quinta etą del mondo, ed in tutto il decorso dalla prima cattivitą di Babilonia insino alla riedificazione del secondo tempio
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      Ognuno di questi capi implica la citazione dei fatti, dove vi sarą facile di verificare le asserzioni dello storico napoletano.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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