Pagina (69/187)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il profeta non sospetta un'economia di pene e di ricompense trasmondane, che ripari nel cielo l'ordine della giustizia violata sulla terra. Del resto fin negli ultimi tempi i Sadducei concentrano ogni loro speranza nel presente, i Farisei non credono alla resurrezione dei morti se non per trasportarsi nel nuovo regno terreno, e s. Paolo nella prima lettera ai Corinzj n. 15, notando la differenza tra l'antico e il nuovo testamento la riduce appunto alla fede nel regno terreno comune agli antichi, mentre i cristiani credono al regno celeste. "Primus homo dice egli, de terra terrenus, secundus homo de coelo coelestis. Parimenti s. Giovanni Grisostomo dice che gli Ebrei piangevano perchč allora la morte era vera morte, ma nel nuovo testamento non convengono pił lutti e pianti ma inni e salmi.
      Non si ferma lo storico nelle sole gesta del popolo ebreo: tutte le nazioni antiche percorrono la stessa via, sono dotate di forze e di idee equivalenti, e il capo che succede ai citati, secondo l'espressione del titolo superstite, "paragona Omero a Mosč, e deride i vanti dati loro dai nostri dottori"; in altri termini, dopo esaminato Mosč, Giannone interroga Omero, il testimonio dell'antica religione dei Greci, e trova le loro divinitą materiali, il loro Olimpo sulle alture dei monti, il loro Tartaro nelle prime profonditą della terra, e tutta la mitologia intesa ad assistere gli eroi nell'assedio di Troja, nella conquista di un'altra terra promessa. Quanta desolazione tra le ombre dell'inferno(10) quando Ulisse le visita per conoscere il proprio destino!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





Sadducei Farisei Corinzj Grisostomo Ebrei Omero Mosč Mosč Giannone Omero Greci Olimpo Tartaro Troja Ulisse