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      Ecco adunque la dottrina egiziana, simile alla mosaica, alterata dalle fantasie greche, e i tre giudici dell'inferno prendono il posto dei sacerdoti che pronunziavano le loro sentenze in presenza del feretro, ad istruzione dei popoli. Ma non basta annunziare il fatto della corruzione; convien spiegarlo come un effetto, additarne le cause, rinvenirle nelle leggi dello spirito umano, e desumere dai principj stessi di Giannone in qual modo la filosofia si tramutava in mitologia? come mai la verità si trasformava in favola? Per qual ragione la dottrina della vita terrestre si allontanava dalla natura prima delle cose?
      La risposta si desume dall'Ape ingegnosa. Noi abbiamo visto che ivi il privilegio che distingue l'uomo dagli altri animali consiste nella doppia facoltà d'illuderci col culto degli Dei, e di oltrepassare la meta naturale dei nostri bisogni coll'esagerata avidità del vizio. Perciò si svolge la civiltà dove Newton è più superiore al selvaggio che questi non lo sia alla volpe. Ma appunto perchè l'uomo s'innalza, può altresì cadere; appunto perchè spesso diventa un Dio per il suo simile, può diventare un demone, e ritorcere contro di sè stesso le proprie forze. Gli istinti che ci conducono alla società si pervertono nelle grandi capitali; le passioni che ci sollevano al disopra della folla, ci degradano nelle corti; quanto più ci allontaniamo dalla natura primitiva, tanto più c'ingolfiamo in un labirinto di errori e di idee fittizie, e viene l'istante in cui anche l'errore del culto già utile agli Stati, già reso benefico dalle pie frodi dei legislatori, già concorde col fine terrestre dell'uomo, già volto ad infrenare col terrore delle potenze invisibili la turba dei bimani incapace di comandare e di obbedire, si altera alla volta sua e sconvolge la società colle sue larve.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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