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      E in primo luogo egli vi dice nel titolo del capo I: "Come (sono le sue parole) sotto il secondo tempio si fosse variata la dottrina degli Ebrei, specialmente intorno alle anime umane, non altrimenti che successe fra Gentili dalle splendide fantasie de' Greci". Di fatti gli Ebrei di Esdra e dei suoi successori sono trasportati dal medesimo moto che trasformava i Greci vittoriosi di Serse; alle parole dei profeti che, annunziavano vittorie e calamità terrestri succedono le idee sulla risurrezione dei morti, affinchè possano ricevere le ricompense meritate; il sentimento della giustizia sciogliendosi dalle barbare leggi del Dio che puniva o ricompensava i padri nei figli, vuol rianimare gli estinti perchè godano del frutto delle azioni loro nel regno promesso e sempre sfuggente in un lontano avvenire. Quindi il profeta Ezechiele vede rianimarsi i morti di una battaglia; quindi sorge tra i Farisei la dottrina prima sconosciuta della risurrezione de' corpi; quindi la morte più non sembra che un tramortimento, e il seno d'Abramo lascia uscire di nuovo le anime che vi si credevano rientrate per sempre, "di qui sorse poi tra gli Ebrei " dice Giannone nel titolo del capo II "l'opinione della resurrezione de' loro morti ai quali era nel secondo vivere riservato un regno parimenti terreno". Ma qual era la dottrina ortodossa? Quale il dogma tradizionale della sinagoga? Quello pur sempre che imprigionava la sorte di tutti gli uomini nell'avvenire di un regno terreno, per modo che i Sadducei negando la vita futura, non cessavano di credere a Mosè. " D'onde avvenne (parlo colle parole del titolo del capo III) che le credenze dei Sadducei in niente alterarono la religione degli Ebrei ". Quella loro negazione che adesso sembra si mostruosa, e che la Chiesa considera come l'ultima tra le corruzioni, altro non era che il principio inviolato della religione regnante, forse ingentilito da nuove riflessioni filosofiche, ma fedele all'origine sua "sicchè la loro dottrina (continua il titolo nel capo III) fu ammessa ed insegnata pubblicamente nella sinagoga".


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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