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      Quando il prefetto di Marsiglia si meraviglia che S. Eulogio ricusi di adorare gli dêi, egli che pure adorava S. Fruttuoso suo maestro, S. Eulogio respinge energicamente l'accusa, e dichiara di adorare solo il Dio del maestro adorato; "ego Fructuosum non colo, sed ipsum quem et Fructuosus". Quando il proconsole di Smirne rifiuta ai cristiani il corpo di S. Policarpo, temendo di vederlo onorato di un culto speciale, anche allora i fedeli gli rispondono che lo amano a causa delle sue virtù, senza punto considerarlo come un Dio, Origene ed altri insistono nel respingere l'accusa d'idolatria per i morti. Ma sotto Costantino la folla si precipita alle tombe dei martiri, la conversione spinge tra i credenti una moltitudine di Pagani che trasportano nelle chiese le ossa dei più illustri cristiani; si innalzano de' tempj sui loro sepolcri, si onorano con monumenti splendidi quanto quelli eretti ai Cesari; le autorità imperiali si prosternano dinanzi ai loro mausolei, i vescovi ne fanno l'elogio in termini pomposi, dove il rumore delle frasi copre il suono delle trombe del giudizio universale; e la plebe già abituata ad adorare Ercole e Teseo, accorda lo stesso culto agli eroi della nuova religione. Nel tempo stesso si ripetono le orgie degli antichi sulle tombe dei cristiani; in Africa si evoca l'ombra di S. Monica con cerimonie magiche, e l'adorazione dei santi trionfa a dispetto della Chiesa stessa.
      Le imagini e le statue dei santi non contribuirono meno a deificarli alterando il culto.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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