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      Senza dubbio molti credenti si spaventarono di veder con quanta facilita i mercanti delle indulgenze prodigassero le remissioni dell'altro mondo, e questo pio spavento raddoppiava vedendo le esorbitanti ricchezze che ne traeva la corte romana. Lutero protestò. Ma noi, che non siamo protestanti, non dobbiamo dissimulare la logica del cattolicismo. Il protestante vi lascia solo, non ha preti nel rigore della parola, non vi confessa, non vi assolve, non vi punisce, quando vi ha dato la Bibbia in mano, vi lascia colla vostra coscienza, e non essendovi più alcun giudice che determini le penitenze e ne autorizzi il giro da un fedele all'altro, da questo all'altro mondo, non potete più venderle nè comprarle, nè trasmetterle con sicurezza a chi più vi pare e piace. Ma dato il prete, ammesso il confessore, costituito il papa penitenziere universale della terra e del purgatorio, stabilita l'indefinita reversibilità delle espiazioni, allora la remissione diventa una vera cambiale a vista col nome in bianco; allora potete trafficarla con precisione mercantile; allora un furto può essere scontato col dire, per esempio, venti volte il rosario; allora se questo tedio è soverchio, si può sostituirvi un tedio equivalente, per esempio di pagare venti messe, di far un pellegrinaggio sulla strada di ferro che conduce al più prossimo santuario; e se nell'XI secolo un barone poteva mettere un cambio nelle crociate, o pagare una vistosa somma perchè un frate qualsiasi si desse cento staffilate per scontare i suoi delitti, io non trovo nè ragionevole nè giusta la pretesa dei protestanti che Leone X non potesse mettere all'incanto le sue indulgenze, e valutare il dispiacere che i Tedeschi provavano nel pagarle come una sufficiente punizione dei loro peccati.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





Bibbia Leone X Tedeschi