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      Invece di essere soprintendenti si chiamano signori, vescovi, invece di limitarsi a persuadere costringono, reclamano oblazioni, primizie, decime e giudicano quali arbitri i processi tra i cristiani introducendo per tal guisa una legislazione occulta, un governo misterioso, un amministrazione fantastica dove tutti i casi della legge civile, cioè della legge regnante e terrestre son decisi a controsenso del senso comune e dietro norme celesti suggerite dall'aspettativa della distruzione del mondo.
      Con Costantino il cristianesimo vittorioso contro il paganesimo entra in un nuovo periodo nel quale la chiesa proclamando apertamente il suo regno celeste, l'oppone al regno dei cesari, costituisce la sua gerarchia in faccia alla gerarchia dell'impero, ne imita le dignità, ne invade le circoscrizioni, nomina i suoi metropolitani, i suoi primati, i suoi esarchi: e i suoi due capi di Bisanzio e di Roma diventano quasi l'ombra di due Cesari sotto il nome di patriarchi. Quanto prima era spontaneo tra i credenti, acquista forza in legge nel mondo; alle oblazioni prima volontarie e scarse sottentrano quelle forzate e universali; il sacerdozio sovrappone una propria sanzione ai precetti del decalogo, senza tener conto della sanzione imperiale, e sotto pretesto di salire in cielo incomincia a guadagnar la terra. I monaci che si sottraggono ad ogni autorità, le immunità che si estendono ad ogni generazione, le ricchezze crescenti accordate al sacerdozio, e la legislazione dei canoni, i quali in decorso di tempo riescono uno dei principali sostegni del regno papale, oltrepassano da ogni lato il potere civile.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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