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      Si imiti quindi la tolleranza dei Romani per tutte le religioni: lungi dal temerne i vani fantasmi, accoglievanli tutti nel Campidoglio. Lasciavano ad ogni popolo il libero culto delle sue finzioni. Claudio non perseguitava negli Ebrei il loro culto ma i loro disordini; Tito non puniva a Gerusalemme una religione ma un'insurrezione; dopo Tito permettevasi agli Ebrei di ricostruire la loro città; le loro sinagoghe estendevansi in tutte le provincie d'Oriente. Ma dove sono adesso in Italia i tempj dei Protestanti? Qual moschea sussiste ancora in Spagna, in Sardegna, in Sicilia? Non è forse spenta la libertà dei Romani?
      Quando Gesù Cristo appare, gli Ebrei lo accusano, il loro pontefice vuole sacrificarlo, ma il governatore romano non s'accorge neppure che esista; quando viene tratto dinanzi al suo tribunale, egli si sforza di salvarlo, di amnistiarlo, di attenuare almeno la sua pena, e non lo abbandona da ultimo se non per evitare una sedizione. Carlo Magno e S. Luigi avrebbero forse tentato di risparmiare nello stesso modo il predicatore di una nuova religione nelle loro provincie?
      Si è parlato delle persecuzioni subite dagli Apostoli, e dei loro martirj. Giannone, persuaso de paucitate martyrum, mostra che i Romani non distinguevanli neppure dagli Ebrei; che Ebrei erano gli accusatori di S. Paolo; che ebrea era la sommossa contro cui il tribuno romano lo proteggeva; che il governatore romano di Cesarea, Felice (uomo detto avaro e servile da Tacito), lo lasciava libero di ricevere i suoi amici nella prigione; che differiva a disegno il suo giudizio; che il suo successore Festo l'avrebbe sciolto, se non se ne fosse appellato a Cesare; che trasportato a Roma, l'apostolo sceglieva egli stesso il suo alloggio, vi riceveva i proprj amici: per due anni predicava la sua dottrina alla moltitudine dei curiosi che affluiva per intenderlo e otteneva alla fine la sua libertà sotto il regno tirannico di Nerone.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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