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      Il fatto prova che furono tolte le comunicazioni al prigioniero; gli archivj provano altresì che il Caramelli restò al suo posto, e la logica vuole che egli esercitasse ancora il suo potere col risentimento naturale alla sua natura avara, aspra e villana, e coi rigori giustificati dal principio vittorioso d'isolare lo storico. L'infelice languì ancora per due anni: poi una repentina costipazione presa passeggiando all'aria fredda, lo condusse in otto giorni al sepolcro.
      Era di statura media, di colore bruno, di viso lungo; l'occhio suo brillava quasi promettendo una nuova arditamente felice; e la sua audacia acquistava il sale dell'ironia affettando il più profondo rispetto per la Chiesa. Aborriva la volgarità negli abiti come nelle idee, nella conversazione come nelle lotte; la moltitudine lo intirizziva e gli toglieva la facoltà d'improvvisare nel fôro, ed il suo parlare non era libero e sciolto se non cogli intimi amici, o cogli invisibili lettori de' suoi scritti. Una tendenza alla melanconia, aggravata dall'asma, gli faceva fuggire le città e preferire la solitudine dei campi. Si dice di un celebre re di Francia, che, coraggioso per volontà deliberata portava poi quasi per forza il proprio corpo tremante nei più terribili pericoli delle battaglie, obbligandolo a combattere a suo dispetto; lo storico napoletano sempre nella mischia obbligava la sua persona a rimanerci tremando.
      Ma la sincerità, la lealtà, la bontà dell'animo, queste doti inseparabili dalla vera scienza, s'incontrano in ogni istante della sua vita.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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