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      Il vero è poligono che va guardato da tutti i lati; onde chiunque innova porta materiale nuovo e vita nuova alla scienza, che altrimenti impaluda nel dogmatismo e nelle ripetizioni infeconde. Ai giovani, sopra tutto, spetta questo compito innovatore, utile per sè solo, indipendentemente dalla bontà stessa delle innovazioni; poichè anche per le idee vi è lotta per l'esistenza. Se l'idea innovata non sarà giusta, cioè, non rispondente alla realtà delle cose, essa rimarrà un solitario tentativo. Ma se l'innovatore avrà osservato il vero ed avrà portata un'idea giusta e vitale, allora le forze stesse della natura faranno compiere a queste nuove idee il cammino del mondo, senza che egli debba fare guerra personale od intollerante. Poichè osservo fin da principio, che la tolleranza delle idee è l'indice primo della cultura ed altezza intellettuale di un individuo come di un popolo. È questione di convinzione, è questione di aver raccolto un dato numero di fatti che confortino quella data osservazione, e quando altri oppone altri fatti ed altre osservazioni, è questione di vedere la risultante che ne deriva naturalmente. Ma abbiate voi detto il vero o il falso, sia oppor no seguito da successo il vostro assunto, voi sarete sempre benemeriti della scienza, voi sarete sempre benemeriti "della società, che nella scienza trova un elemento di vita, una delle più alte cagioni del suo progresso.
      Tuttavia c'è un altro destino comune, del quale avendo noi piena coscienza, ci confortiamo, continuando nella via che abbiamo incominciato a percorrere, non ostante le opposizioni, che tentano attraversarci il cammino.


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La scuola criminale positiva
Conferenza nell'Università di Napoli
di Enrico Ferri
Enrico Detken Libraio Napoli
1885 pagine 42