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      Sono cioè delinquenti d'occasione, che divennero incorreggibili soltanto per complicità dell'ambiente sociale, ma che, meglio curati, avrebbero certo, nella massima parte dei casi, abbandonata la via criminosa, dopo la prima caduta.
      E si passa così alla figura tipica della seconda classe, al delinquente d'occasione, che cade una prima volta; ma poi, per una minore debolezza di costituzione fisica e morale e per circostanze meno disgraziate, non ricade o non ricade più d'una volta ed a grande intervallo, perchè l'ambiente esterno più non ripete contro di esso l'assalto delle occasioni allettatrici.
      E si giunge all'ultima varietà di delinquenti, che rappresentano il tipo esagerato del delinquente occasionale e mentre si avvicinano anche più di questo all'uomo onesto, offrono talvolta alcuni punti di contatto coi delinquenti pazzi o semipazzi per il temperamento nevrotico, eccitabile, che li fa essere, secondo l'espressione del Maudsley, altrettante “cose esplosive”; e questi sono i delinquenti per impeto di passione. È sempre l'impulso esterno, come nei delinquenti d'occasione, che ha la maggior parte nella spinta criminosa; ma mentre in quelli l'impulso esterno è un incentivo non eccezionalmente forte, nei delinquenti per passione, invece, è un vero e proprio uragano psicologico (l'amore contrastato, il giusto dolore, la gravissima provocazione) che li spinge al delitto, quasi sempre di sangue, commesso all'aperto, senz'agguato, e seguito bentosto da pentimento e spesso da suicidio, mentre essi avevano prima vissuto tutta una vita illibata e si trovano quindi nel caso vero, ma molto più raro di quanto comunemente non si afferma, della cosiddetta “forza irresistibile”. Talchè, quando Romagnosi diceva, che ognuno di noi può violare il codice penale, affermava cosa giusta, purchè si restringa a questi casi l'ipotesi sua: giacchè; è tanto vero che nel delitto concorrono i fattori antropologici insieme a quelli dell'ambiente esterno, che ognuno di noi può avere l'assoluta certezza, tolto il caso di sopravvenuta alienazione mentale, che non commetterà mai uno di quei reati, onde si rivela il delinquente nato, assassinio per depredazione, per mercede ricevuta, stupro su bambini, grassazione ecc.; mentre purtroppo ognuno di noi può essere trascinato al ferimento od all'omicidio per impeto subitaneo di violenta passione, rimanendo però nella classe degli sventurati senza entrare mai in quella dei malfattori volgari, come già la coscienza popolare nei verdetti dei giurati quotidianamente ci afferma.


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La scuola criminale positiva
Conferenza nell'Università di Napoli
di Enrico Ferri
Enrico Detken Libraio Napoli
1885 pagine 42

   





Maudsley Romagnosi