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      Nè si può interpretare che abbia detto: O memoria, innanzi alla quale stanno come scritte tutte le cose che hai vedute nel viaggio all'altro mondo. Avvegnachè direbbe d'averle vedute prima che vi fosse andato. Nè solo perchè ha già manifestato che si apparecchiava a sostener la guerra del cammino, ma molto più perchè dopo esce richiedendo Virgilio se abbia virtù sufficientemente possente d'essere affidato all'alto passo.
     
      (15) Come ciascuno s'avvedrà di leggieri, ho ricavato questo senso dai versi 13-27 del Canto II dell'Inferno, i quali sono così concepiti:
     
      «Tu dici che di Silvio lo parenteCorruttibile ancora ad immortale
      Secolo andò, e fu sensibilmente.
     
      Però se l'avversario d'ogni maleCortese fu pensando all'alto effetto
      Ch'uscir dovea di lui e 'l chi e 'l quale,
     
      Non pare indegno ad uomo d'intellettoCh'ei fu dell'alma Roma e di suo impero
      Nell'empireo ciel per padre eletto.
     
      La quale e il quale a voler dir lo veroFur stabiliti per lo loco santo
      U' siede 'l successor del maggior Piero.
     
      Per questa andata, onde gli dai tu vanto,
      Intese cose che furon cagioneDi sua vittoria e del papale ammanto».
     
      Roma e l'impero, vi dice, sono stati stabiliti per il santo luogo dove siede il Pontefice: cioè Roma e l'Impero sono stati ordinati dal cielo, com'io esposi, perchè vi trovasse luogo, perchè fossero il luogo, diciamo pure, dove risiedesse il papa. E se non fosse questa l'interpretazione, e convenisse ritenerne una diversa, non si potrebbe spiegar altro che Iddio volle Roma e l'Impero acciocchè ne divenissero padroni i Pontefici successori di S. Pietro.


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La religione e la politica di Dante Alighieri
di Paolo Ferroni
Utet Torino
1861 pagine 85

   





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