Pagina (10/65)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      I martirï di Maria Spiridonova, sono di un'efferatezza inenarrabile, eppure l'Europa non ebbe il coraggio di domandare la testa dei carnefici responsabili. Le celle segrete di Riga, ove le carni dei condannati venivano abbruciacchiate nel 1905-906 e 907 con tizzoni ardenti; certi ferri di tortura, i famosi anelli schiaccianti il cervello della vittima sì che gli occhi uscivano letteralmente fuori delle orbite; il sale e l'aceto sulle ferite sanguinolenti; le violenze dei cosacchi e degli ufficiali sui corpi immacolati; lo knout applicato cento, duecento volte di seguito sui prigionieri politici; i treni di punizione; le ignominie dei soldati sui vecchi inermi e sui fanciulli; i pogrom contro milioni di ebrei, non sono fatti questi che gridano vendetta e inorridiscono gli animi? Non dite che esageriamo: la realtà è così mostruosa in Russia, che esagerare sarebbe rimpicciolire la verità. Voi direte che adesso la Russia si è messa al rango delle nazioni «costituzionaliste» e che fatti simili a quelli sopra elencati non avvengono più. Ma intanto noi vi diciamo che l'ignobile finzione costituzionalista è una spudorata menzogna; che giammai in Russia vi fu una costituzione; se mai, tutt'al più adesso vi è una costituzione di becchini legiferanti il miglior modo di sotterrare in silenzio un popolo pieno di energie che vuole conquistarsi il diritto di vivere, e cooperare al progresso umano. Ogni giorno, avvengono in Russia fatti raccapriccianti. È di ieri l'appello all'Europa dei prigionieri politici della prigione di Pskov; sono di ieri le fucilazioni in massa degli operai delle miniere della Lena.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le carceri russe
di Vera Figner
Cromo-Tipo La Sociale
1912 pagine 65

   





Maria Spiridonova Europa Riga Russia Russia Russia Russia Europa Pskov Lena