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      Il giorno dell'incoronazione del «liberale» imperatore Alessandro III passò senza incidenti e dall'ora in poi più non si sentì parlare di «costituzione»....
      Oggi invece, la Russia, dopo la rivoluzione del 1905 «gode» di una «costituzione liberale» burletta ed il suo imperatore, Czar e tiranno, ha l'impudicizia di chiamarsi «parlamentarista» nonchè autocrate assoluto di tutte le Russie!
      Oggi come ieri, oggi più di ieri i martiri russi - ben 8000 furono dal 1904 ad oggi le vittime «legali» della «giustizia» e del capestro! - salgono il calvario doloroso per immolarsi sull'altare insanguinato della libertà del popolo.
      Passiamo oltre.... sui ricorsi storici!...
      Mikhailowsky ebbe a notare in seguito che l'unica sua consolazione fu quella di essere sempre stato convinto che durante il regno di Alessandro III, giammai la sua sventurata patria avrebbe ottenuto riforme capaci di farla annoverare tra le nazioni politicamente progredite.
      Infine Vera Figner doveva cader vittima della sua lealtà e fiducia verso gli altri.
      Tradita dall'ignobile Degaieff, membro del partito rivoluzionario, il quale per salvare se stesso svelò alla polizia i nomi di tutti i compagni, Vera Figner insieme con altri fratelli di lotta fu arrestata e condotta in prigione. Processata nel 1884 e condannata a morte, la pena le venne commutata in venti anni di segregazione cellulare da scontarsi nella terribile fortezza dello Schlusselburg(1).
      Il giorno del suo processo rimarrà memorabile negli annali della storia rivoluzionaria russa.


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Le carceri russe
di Vera Figner
Cromo-Tipo La Sociale
1912 pagine 65

   





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