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      I giornali moderati quali il «Rietch» ed il «Rousskia Viedomosti» l'hanno accolto con un ben meritato disprezzo canzonatorio. Del resto la smentita più autorevole ed eloquente a questo falso alibi poliziesco dovuto al signor Kroulef, capo della Direzione Penitenziaria, doveva venire inattesa da una fonte più autorevole e degna di fede.
      I forzati comuni del distretto di Nertchinsk, centro dei bagni penali siberiani inviarono il mese di maggio scorso, ai deputati della Douma una lunga petizione ricoperta interamente di firme nella quale essi esponevano la loro triste sorte, in questo triste documento veramente ufficiale:
      «Dal 1907 in poi la popolazione del nostro bagno penale è decimata dalla morte e geme sotto un'orribile incubo di sangue. Più d'una volta abbiamo cercato aiuto per mezzo dei giornali, ma inutilmente.
      «Gli oltraggi, le percosse, i colpi di verga (100 percosse almeno per ogni più lieve mancanza ed anche senza alcuna infrazione al regolamento) ecco, cosa devono subire i forzati. L'unico conforto che ci restava, la possibilità cioè per i malati incurabili di poter uscire di prigione per essere deportati in Siberia, ci fu tolto anche quello dal capo della direzione penitenziaria, dopo la sua ultima ispezione.»
      «Le innumerevoli illegalità commesse dall'Amministrazione delle prigioni contro di noi ed una quantità di fatti gravi, tenuti nascosti gelosamente, potrebbero dar luogo ad una rigorosa inchiesta, la quale rivelerebbe a luce meridiana la verità atroce sulle sevizie a cui soggiacciono i prigionieri.


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Le carceri russe
di Vera Figner
Cromo-Tipo La Sociale
1912 pagine 65

   





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