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      Le lettere che l'amministrazione carceraria, bontà sua, ci autorizza a scrivere due volte al mese soltanto, non devono contenere la men che minima allusione nè alcuna informazione di sorta e ciò per non cadere vittime di atroci rappresaglie. La lettera deve essere finita in quindici o venti minuti. Un nostro compagno, per aver scritto troppo lungamente subì numerose percosse. Non è infrequente anche il caso in cui il testo della lettera viene dettato direttamente dal carceriere con frasi di questa fatta
      - «Scrivi» - : «Sto benissimo, mandatemi del thè e dello zucchero».... Tutte le lettere spedite dal bagno penale di Orel sono stereotipate una volta per tutte col motto d'ordine: «Stiamo benissimo».
      Durante la visita dei genitori, gli occhi soltanto possono narrare tutto l'orrore della vita dei poveri condannati. Colui che, per una fatale imprudenza, si lasciasse sfuggire una parola soltanto di bocca contro i suoi aguzzini, rischierebbe di essere percosso a sangue.
      Di tanto in tanto il sostituto procuratore visita la prigione per informarsi se i detenuti hanno da lamentarsi contro il regime carcerario. Però in questa occasione, un tacito accordo si è stabilito tra galeotti; nessuno di essi osa lagnarsi, il rischiare soltanto sarebbe pazzia. Una tale iniziativa avrebbe per risultato di far incrudelire maggiormente i carnefici di Orel.
      Nel carcere di Orel, ogni prigioniero è obbligato a lavorare senza interruzione. Oltre ai mestieri di falegname, fabbro-ferraio e affini, vi è quello tutto speciale della carminatura del cotone.


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Le carceri russe
di Vera Figner
Cromo-Tipo La Sociale
1912 pagine 65

   





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