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      Dall'11 agosto scorso solo adesso ho potuto avere in prestito un kopech per comprare una busta e della carta da lettere. La nostra situazione è critica; siamo obbligati a dormire per terra, senza guanciale e senza coperte.
      Mandatemi del danaro, muoio di fame: una volta al giorno ci vien data una specie di minestra e la razione in verità è assolutamente insufficiente, poichè la minestra per 650 condannati vien cotta nella stessa marmitta che una volta serviva solo per 350 persone. Mandatemi un vaglia al più presto possibile. Non posso scrivere altro: tremo da capo a piedi.»
      A Gorni Zarentouï, la prigione non è meno zeppa di quella di Algatchi. Laggiù i detenuti politici hanno dovuto dividersi in due schiere, e gli uni dormono dalle nove di sera sino alle due del pomeriggio, gli altri dalle due sino alle sette del mattino! Nella prigione di Alexandrovskaîa presso Irkutsk è la stessa cosa. I condannati dormono ammucchiati chi sopra e chi sotto le panche.
      Sarebbe certamente ozioso dare qui altre descrizioni minuziose delle innumerevoli prigioni russe che ricoprono da un capo all'altro, l'immenso impero degli Czar.(2)
      Dappertutto è lo stesso quadro impressionante; quello che abbiamo scritto basta per dare un'idea approssimativa del fosco regime carcerario che impera incontrastato nelle galere della Russia contemporanea.
      È un regime di eccezione ove la personalità umana viene continuamente calpestata e derisa; in cui ogni amministrazione carceraria è irresponsabile dei suoi delitti dinnanzi alla nazione.


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Le carceri russe
di Vera Figner
Cromo-Tipo La Sociale
1912 pagine 65

   





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