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      Così fecero gl'Inglesi in America, ed ebbero a pentirsene.
      Non mi stancherò di affermare che le rivolte contro la legge sono, in generale, degne di riprovazione e di castigo, tranne il raro caso che i mali non sieno di una gravità suprema, e non ammettano la possibilità di un rimedio legale e pacifico, ed i benefizii, ragionevolmente attendibili dal nuovo ordine vagheggiato di cose, non siano di maggior peso che i mali immediati o lontani che la rivoluzione produrrà. Questo bilancio di beni e di mali militava in favore della emancipazione delle colonie inglesi dell'America dalla madre patria, e più chiaramente ancora dalla susseguente emancipazione delle colonie americane spagnuole dalla dispotica Spagna.
      Il parlamento britannico aveva l'ingiusta pretesa, contraria alla costituzione inglese ed agli statuti delle colonie, di imporre nuovi tributi alle medesime senza l'assenso delle loro assemblee locali; anzi il governo aveva già mandato in America delle truppe, anche assoldate all'estero, per appoggiare colla violenza l'esazione dei non dovuti balzelli.
      In un primo congresso coloniale adunatosi a Filadelfia, fu decretata la resistenza, ed una raccolta di volontarii, dei quali si diede il supremo comando a Giorgio Washington. Un primo scontro sanguinoso dei volontariiAmericani coi soldati Inglesi aveva già avuto luogo a Bunker's Hill, presso Boston, nel 1775. Ivi i volontarii combatterono con gran valore, ma ebber la peggio, perocchè le cause destinate ad un finale successo incominciano per lo più sotto auspicii apparentemente sinistri, ed il trionfo sicuro non si ottiene che a prezzo di una indomita perseveranza.


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Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





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