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      Quando si dice che il popolo di Parigi prese la Bastiglia, bisogna similmente intendere che l'operazione fu eseguita da poche centinaja di persone, alla presenza di alcune migliaja di altre persone, e col plauso di milioni quando si conobbe il riuscimento. Le poche centinaja, e forse decine, dei più animosi, camminando avanti agli altri, affrontarono intrepidi le palle grosse e minute della rocca; ma io tengo per fermo che furono essi pure quelli che volevan salvi i vinti, e che i veri autori della strage furono coloro che stavan riparati negli angoli delle contrade nel momento del pericolo. I magnanimi sono sempre pochi; il resto è gregge. Gregge umano però: badate! È nostro dovere il fare all'Umanità, anche a rischio della nostra propria vita, quel maggior bene che per ciascuno di noi si può; ed uno dei mezzi per farlo è quello di rompere i suoi ceppi. I poveri schiavi liberati, non ancora avvezzi a camminare, dapprincipio vacilleranno, faran probabilmente qualche caduta, e forse saranno capaci di prendersela contro di noi, di calunniarci, di maledirci, di ucciderci ben anche. Poco monta; la giustizia ci sarà resa più tardi: ma a poco a poco gli schiavi liberati impareranno ad apprezzare la libertà persino ne' suoi abusi, ed infine a farne buon uso.
      L'indomani della presa della Bastiglia essa fu demolita e rasa dalle fondamenta. Lafayette, il quale erasi già reso celebre e popolare combattendo come capo di volontari francesi in favore dell'Indipendenza Americana, fu nominato Generale in capo della Guardia nazionale di Parigi.


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Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





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