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      Non potete nè dovete prender Cola di Rienzi: rassegnatevi dunque a chiamare il papa. Il discorso di Saffi, il mio e quelli degli altri che parlarono in favore della Repubblica, riassumevansi nel rovesciare il dilemma di Mamiani, conchiudendo, all'opposto di lui: Papa no; dunque Rienzi. Bonaparte, impallidendo, terminò il suo discorso con queste parole:
      «Sento sotterra le ombre dei vostri antenati che vi domandano la Repubblica
      A me premeva di far notare la legittima e logica discendenza della nostra rivoluzione Romana dalla repubblica Romana antica e dalla moderna rivoluzione Francese; per la qual cosa, avendo già accennato all'antica e gloriosa Repubblica colle parole del terzo articolo del proposto decreto, ricordai la rivoluzione francese ripetendo la notissima esclamazione di Danton: Audacia, audacia, audacia!
      Il primo articolo, cioè la caduta del poter temporale, fu approvato quasi unanimemente, con soli cinque voti contrarii, fra centoquarantatrè deputati presenti. Il secondo articolo, relativo alle guarentigie dell'indipendenza del capo della Chiesa Cattolica nell'esercizio della sua potestà religiosa, era dettato da sana politica egualmente che dalla giustizia, non essendo che un corollario del principio dell'universale libertà di coscienza e di culto. Ancor esso perciò fu quasi concordemente approvato, eccettuata una lieve modificazione nella forma. Dal terzo articolo dissentirono ventidue deputati. La sua approvazione riuscì quindi a forte pluralità, e fu fragorosamente applaudita dalle pubbliche tribune.


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Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





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