Pagina (123/307)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ivi erano pure le belle benchè più piccole ville dei Quattro venti e del Vascello. Io che presi qualche parte a quei combattimenti, negl'intervalli fra le sedute dell'Assemblea, feci più volte la melanconica riflessione che quello era forse il più bel campo di battaglia che mai sia stato al mondo, e che conseguentemente, pur troppo, il terreno non rosseggiava soltanto pei fiori, ma ancora per le stille di sangue umano.
      La soldatesca di Oudinot, sbarcata a Civitavecchia, componevasi, come già dissi, di circa novemila uomini. Lasciatane una piccola porzione a guardare quella città alle sue spalle, egli arrivò col resto sotto Roma nel mattino del 30 aprile. Le forze nostre, numericamente, erano press'a poco eguali alle sue. Le comandava il generale Avezzana, ministro della guerra. Garibaldi aveva l'immediato comando della sua legione composta di un duemila e settecento uomini. Altrettanti ne comandava il dottor Luigi Masi, giovine buono e simpatico, ed anche valente poeta improvvisatore per occasione. Può dirsi in qualche guisa che la rivoluzione lo improvvisò generale, poichè, capitano della Guardia nazionale alla creazione di essa nel 1847, divenne generale nel 1849. La legione Romana, ed un avanzo della linea pontificia, in tutto quasi duemila uomini, erano sotto gli ordini del colonnello Bartolomeo Galletti, altro giovine simpatico ed avvenente. Avevamo anche un minuscolo corpo di cavalleria, trecentoquattro uomini ed altrettanti cavalli, sotto il comando del colonnello Savini.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





Vascello Assemblea Oudinot Civitavecchia Roma Avezzana Luigi Masi Guardia Romana Bartolomeo Galletti Savini