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      In quel giorno appunto Garibaldi compiva l'anno suo cinquantesimo nono. Non era una ben grave età; ma la ferita di Monte Suello, aggiunta alle vestigia di quella di Aspromonte e di altre, ed a' suoi vecchi reumatismi, gl'impedì d'allora in poi di montare a cavallo. Non per questo voll'egli andare all'ospedale. Fasciata alla meglio la gamba, continuò a prender parte personale ai combattimenti in quella campagna, come in quella di Francia nel 1870, e 1871, andando in carrozza. Nella campagna del 1867 attraverso all'agro romano, mal fornito di strade, lo mettevamo colle nostre braccia a cavallo, ove stava ancora abbastanza bene.
      Certo è non pertanto che gli venne meno una qualche parte della sua efficacia personale, non avendo più facoltà di correre rapidamente a cavallo di posizione in posizione, per osservar lo stato delle cose, ed animare coll'aspetto e colla voce i soldati. Tuttavia era sempre mirabile il suo colpo d'occhio militare. In modo pronto e magistrale additava sul terreno o sulla carta topografica le posizioni, ed indicava, con poche parole chiare e precise, il da farsi. I suoi uffiziali di stato maggiore, nulla avrebbero potuto far di meglio che eseguire puntualmente i suoi ordini; ma spesso avevano la presunzione di variarli in peggio, imaginandosi di correggerli.
      Dopo il buon successo di Monte Suello, la vanguardia garibaldina fece un passo innanzi, ed occupò Lodrone. Gli Austriaci tentarono di scacciarnela, ma furono respinti essi medesimi dall'artiglieria, nel giorno sette.


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Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





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