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      Non si può sapere, signora marchesina, non si può sapere: possono soffrir molto, specialmente il cuore. (
      Se non fossi tanto asino" pensò il pitòr "qui potrei dire qualche cosa di grazioso.") Sicuro; quando, La vede, si ha un cuore sensibile..."
      All'aria...
      suggerì Marina.
      All'ariacapitombolò il pover'uomo "si può andar soggetti, nei paesi di montagna, a frequenti palpitazioni che poi, neh, rinnovandosi spesso e con violenza, finiscono con generare una viziatura organica, la quale può condurre quando che sia a un precipizio."
      Quanto è amabile, dottore! E i nervi?
      Ma sicuro, ci sono anche i nervi. I Suoi nervi, stando sempre in quest'aria, farebbero, La vede, la rivoluzione. Vorrebbero comandar loro e far da prepotenti, La mi capisce? Quest'aria Le va benissimo per tre o quattro mesetti l'anno, mica di più.
      Proprio così, dottore?
      Proprio così.
      Si guardi benedisse Marina facendo il viso serio serio "si guardi bene dal ripetere queste cose a mio zio. Mio zio penserebbe che io desidero cambiare soggiorno. Io non gli chiederò mai questo sacrificio, caro dottore; respirerò piuttosto il veleno della buona madre natura. Non sono né vecchia né brutta, e non ci tengo affatto a diventarlo. Ci tiene, Lei, dottore, a invecchiare?"
      Come uno zuccherino di menta inglese al primo posarsi sulla punta della vostra lingua vi irradia per le viscere un'aura non capite bene se di fuoco o di gelo, una specie di puro lume sensibile al gusto, che sembra invader tutto l'esser vostro, così le ultime inattese parole di Marina e lo sguardo che le accompagnò, irradiarono nelle viscere del turbato pitòr un'aura di refrigerio insieme e di ardore, un arcano lume sensibile a quell'occhio interno che ciascuno di noi possiede.


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





Sicuro Marina Marina Marina