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      Edith gli posò il capo sopra una spalla e parlò; le cose che aveva in cuore non osava metterle fuori mostrando il viso.
      Sa? C'è qualcuno che mi dice:
      Non ha più il suo paese, non ha più vecchi amici, non ha più la sua giovinezza; ma io sono tranquilla perché tu sei al posto mio, presso di lui, e gli darai tutto il cuore, tutta la tua vita""
      Oh, no, no, no, no!
      interruppe Steinegge.
      Mi dice così, papà. E poi aggiunge:
      Non ti dividerai ora da tuo padre, se..."",
      Qui Edith, abbassò la voce:
     
      ...se speri che siamo tutti uniti un giorno, meglio, oh, molto meglio che negli anni tristi in cui il papà ha tanto faticato, tanto sofferto per me, per te stessa""
      Steinegge chiuse le braccia intorno a sua figlia, ripetendo:
      No, no, no!
      Ma... e poi, papà
      disse Edith rialzando il viso sereno. "c'è anche un'altra piccola cosa. Questo signore non mi piace."
      Oh, impossibile! Pensa, bambina mia, che forse si potrebbe restare insieme lo stesso.
      No, no! Sai bene, dovrei essere prima una moglie e poi tua figlia. Figurati! E i nostri progetti? La nostra casettina, le nostre passeggiate? E poi, davvero, io posso perdonare se vuoi, al signor Ferrieri: ma egli non mi piace. Gli dirai così: la mia signora figlia non può accettare che le sue scuse. Non è vero che gli dirai così, papà?
      No, non è possibile, non farai questo. Io sono vecchio; e se...
      Edith gli pose una mano sulla bocca.
      Papà
      diss'ella "perché addolorarmi? È inutile."
      Steinegge non sapeva se mostrarsi allegro o dolente. Gesticolava, faceva mille smorfie, buttava esclamazioni teutoniche, come tappi di champagne che partissero uno dopo l'altro.


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





Steinegge Edith Edith Ferrieri