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      Ah! Niente?
      diss'egli.
      Niente?
      ripeté Steinegge.
      Si alzarono ambedue in fretta, si accostarono al nuovo venuto.
      C'erano sei uominidisse costui, il sindaco, con la sua soffice e solida placidità lombarda. "Quattro guardie nazionali e due carabinieri. Han girato tutto il bosco. Già, se ci fosse stata, l'avrebbero trovata anche i primi quattro del battello che sono arrivati a terra un dieci o dodici minuti dopo di lei. È bell'e da vedere dov'è quella lì."
      Steinegge gli accennò, con una faccia supplichevole, di tacere, di uscire. Il sindaco non capiva, ma seguì nell'orto gli altri due che, fuori, gli sussurravano una parola.
      Ah!
      diss'egli.
      Non aveva veduto nel salotto un'altra persona seduta in un angolo tra il canapè e la parete. Ella non aveva dato segno di vita all'apparir del sindaco né durante il suo discorso, ma si alzò poi che il salotto rimase vuoto e venne sulla porta dell'orto dove il lume della modesta lucernetta moriva nelle grandi ombre chiare della notte serena senza luna.
      C'è chi vuol sostenerediceva il sindaco dilungandosi con il curato e Steinegge verso il cancello "che abbia preso i monti. Ma s'immagini un po' una donna come quella se vuol prendere i monti! Per andar dove, poi? Io non ci metto nessun dubbio. Lei, è giù, quieta come un olio, nel Pozzo dell'Acquafonda, sa bene, quel buco che c'è là in Val Malombra."
      Edith non poté udire altro, perché coloro svoltarono il canto della casa e in cucina c'era crocchio, si parlava forte. Ell'andò a sedere sul muricciuolo in faccia alla porticina chiara che gittava tante chiacchiere nella notte solenne.


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





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