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      Pin!
      Non rispondeva che l'eguale, assiduo tuonar delle onde sulla riva, il cozzar delle barche fra loro. Non c'era, si sarebbe detto, un cane vivo in tutto Casarico. Solo una vecchia voce flebile, una voce velata da ventriloquo, gemeva dalle tenebre del portico:
      Andiamo a piedi! Andiamo a piedi!
      Finalmente il Pin comparve dalla parte di San Mamette.
      Oh là!
      , gli fece Pasotti alzando le braccia. Quegli si mise a correre.
      Animale!
      , urlò Pasotti. "T'han posto un nome di cane per qualche cosa!"
      Andiamo a piedi, Pasotti
      , gemeva la voce flebile. "Andiamo a piedi!"
      Pasotti tempestò ancora col barcaiuolo che staccava in fretta la catena del suo battello da un anello infisso nella riva. Poi si voltò con una faccia imperiosa verso il portico e accennò a qualcuno, piegando il mento, di venire.
      Andiamo a piedi, Pasotti!
      , gemette ancora la voce.
      Egli si strinse nelle spalle, fece con la mano un brusco atto di comando, e discese verso il battello.
      Allora comparve ad un'arcata del portico una vecchia signora, stretta la magra persona in uno scialle d'India, sotto al quale usciva la gonna di seta nera, chiusa la testa in un cappellino di città, sperticatamente alto, guernito di rosette gialle e di pizzi neri. Due ricci neri le incorniciavano il viso rugoso dove s'aprivano due grandi occhi dolci, annebbiati, una gran bocca ombreggiata di leggeri baffi.
      Oh, Pin
      , diss'ella giungendo i guanti canarini e fermandosi sulla riva a guardar pietosamente il barcaiuolo. "Dobbiamo proprio andare con un lago di questa sorte?


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Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





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