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      Io non so mai niente. Sa da chi deve andare la Sua
      sciora"? Dal signor Giacomo Puttini. È il signor Giacomo che le sa tutte."
      Bene!
      , pensò Pasotti collegando questo discorso con quello del mezzadro e fiutando una buona traccia. Fece in pari tempo una spallata d'incredulità. Il signor Giacomo sapeva forse le cose che succedevano nel mondo della luna, ma basta; altro non sapeva mai! La Maria insistette, il volpone cominciò a lavorar di domande, alla lontana, con cautela, ma trovò duro, capì ch'era fatica gittata e che doveva accontentarsi di quell'accenno. Allora tacque, ritornò, tra soddisfatto e preoccupato, nella stanza dove don Giuseppe stava spiegando alla signora Barborin, con gesti appropriati, che la Maria le avrebbe portato qualche cosa da mangiare. La donna comparve infatti con un certo vaso quadrato di vetro, pieno di ciliege allo spirito, speciale e celebrata cura di don Giuseppe che soleva presentarlo agli ospiti con solennità, parlando il suo particolare italiano: "Posso fare un poco di sporgimento? Quattro delle mie ciliege? Magara con un tocchello di pane? Maria, tajee giò on poo de pan".
      La signora Barborin pigliò solamente il pane per consiglio del mefistofelico marito che pigliò solamente le ciliege. Poi se ne andarono insieme ed ella ebbe licenza di ritornare ad Albogasio mentre il Controllore prese la via di casa Gilardoni.
      L'è on bargnìf, el scior Pasotti
      , disse la Maria quand'ebbe dato il chiavistello all'uscio di strada.
      L'è on bargnifòn, minga on bargnìf
      , esclamò don Giuseppe, pensando all'amo.


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Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





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