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      Sentite
      , disse sua moglie, "io invece ho paura che l'Austria si metta dalla stessa parte del Piemonte." "Impossibile", fece l'avvocato. Franco si sgomentò, ammirando la finezza dell'osservazione, ma Pedraglio esclamò: "Off! Sti zurucch chì hin trop asen per fà ona balossada compagna!" e l'argomento parve decisivo, nessuno ci pensò più, salvo Luisa. Si misero a discorrere di piani di campagna, di piani d'insurrezione; ma qui non andavano d'accordo. V. conosceva gli uomini e le montagne del lago di Como come forse nessun altro, da Colico a Como e a Lecco. E dappertutto, lungo il lago, nella Val Menaggio, nella Vall'Intelvi, nella Valsassina, nelle Tre Pievi aveva gente devota, pronta magari a menar le mani a un cenno del "scior avocàt". Egli e Franco credevano utile qualunque movimento insurrezionale che valesse a distrarre anche una menoma parte delle forze austriache. Invece Luisa e Pedraglio erano del parere che tutti gli uomini validi dovessero ingrossare i battaglioni piemontesi. "Faremo la rivoluzione noi donne", disse Luisa con la sua serietà canzonatoria. "Io, per parte mia, butterò nel lago il Carlascia."
      Discorrevano sempre sottovoce, con una elettricità in corpo che dava luce per gli occhi e scosse per i nervi, assaporando il parlar sommesso con le porte e le finestre chiuse, il pericolo di avere quella lettera, la vita ardente che si sentivano nel sangue, le parole alcooliche a cui tornavano ogni momento. Piemonte, guerra, Cavour, duca di Genova, Vittorio Emanuele, cannoni, bersaglieri.


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Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





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