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      E se resti qui, non mi porti più niente?
      Più niente.
      Va' via, zio
      , diss'ella.
      Egli sorrise.
      Adesso Maria volle sapere dallo zio se, quando era bambino lui, suo zio gli portasse regali. Ma questo zio dello zio, per quanto la cosa paresse impossibile a Maria, non era mai esistito. E allora chi gli portava regali? Ed era egli un buon bambino? Piangeva? Lo zio si mise a raccontarle cose della sua infanzia, cose di sessant'anni prima, quando la gente portava parrucca e codino. Si compiaceva di ricordare alla nipotina quel tempo lontano, di farla vivere per un momento insieme ai suoi vecchi, e parlava con gravità triste, come avendo presenti quei cari morti, come parlando più per essi che per lei. Ella gli fissava in viso gli occhi spalancati, non batteva palpebra. Né lui né lei s'accorgevano che intanto passava il tempo, né lui né lei pensavano più alla barca che doveva venire.
      E la barca venne, Luisa e Franco salirono senza sospettare di nulla, pensando che la bambina dormisse. Franco fu il primo che vide sotto i rami cadenti delle passiflore lo zio seduto, curvo su Maria che gli stava sulle ginocchia. Mise una gran voce di sorpresa e corse là seguito da Luisa, con l'idea che fosse successo qualche cosa. "Tu qui?", diss'egli correndo. Luisa, pallida, non disse nulla. Lo zio alzò il capo, li vide: essi compresero subito che vi era una brutta novità, non gli avevano mai veduto una faccia così seria.
      Addio
      , diss'egli.
      Cosa è stato?
      , sussurrò Franco.
      Egli fe' cenno ad ambedue di ritirarsi dalla terrazza nella loggia, ve li seguì, allargò le braccia, povero vecchio, come un crocifisso e disse con voce triste ma tranquilla:


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Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





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