Pagina (269/421)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non vedendo che parlasse mai né della letterina né di ciò ch'era stato fra loro quell'ultima notte, arrischiò un'allusione. Non fu raccolta. In fatto Franco s'era messo più volte a scrivere col proposito di affrontare le idee di sua moglie. Prima di scrivere si sentiva forte, si teneva sicuro che pensandoci avrebbe trovato facilmente argomenti vittoriosi; gliene venivano anche alla penna di quelli che gli sembravan tali ma poi, quand'erano scritti, ne scopriva subito la insufficienza, ne stupiva, se ne doleva, ritentava la prova e sempre con eguale successo. Eppure sua moglie aveva ben torto; di questo non dubitava un momento; dunque vi doveva essere modo di dimostrarglielo. Bisognava studiare. Cosa? Come? Ne domandò a un prete dal quale si era confessato poco dopo il suo arrivo a Torino. Questo prete, un piccolo vecchietto contraffatto, focoso e dottissimo, lo invitò a casa sua, in piazza Paesana, si pose ad aiutarlo con entusiasmo, gli suggerì una quantità di libri, parte da legger lui, parte da mandare a sua moglie. Forte orientalista e gran tomista, provando una vivissima simpatia per Franco, attribuendogli un ingegno e una cultura forse superiori al vero, per poco non gli suggerì di studiar l'ebraico e volle poi assolutamente che leggesse S. Tommaso. Arrivò sino a dargli un abbozzo di lettera a sua moglie con gli argomenti che doveva sviluppare. Franco s'innamorò subito del vecchietto entusiasta che aveva poi, anche nell'aspetto, la purezza d'un Santo. Si mise a studiar S. Tommaso con grande ardore e vi durò poco.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





Franco Torino Paesana Franco S. Tommaso Santo S. Tommaso