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      Oh che pugno!
      , gemeva la guardia. "Oh che razza di pugno!"
      La salita è un po' maledetta
      , riprese l'avvocato pigliando la carabina dalle mani di Pedraglio. "Ma noi le terremo su, con licenza, il di dietro con questo affare qui. A questa maniera si va su che l'è un piacere. Poi Lei viene giù con noi a Brè. La carabina gliela portiamo noi. Lei, per compenso, ci porta una piccola gerla. Parli polito? Andemm, marsch!"
      Il disgraziato non riusciva a mettersi in piedi e non si poteva certo lasciarlo lì a rischio che poi si mettesse a chiamar aiuto. "Mincion!", fece Pedraglio. "Ghet daa tropp fort!" V. rispose che gli aveva dato un pugno da donna, restituì la carabina all'amico e ghermita la guardia per il colletto dell'uniforme, la tirò in piedi, le fece imbracciare la gerla. "Andem, lizòn", diss'egli. "Poltronaccio, andiamo!"
      Su tra il nebbione freddo e denso, su, su. L'erta è ripidissima, si dura fatica a piantar la punta del piede fra i ciuffi dell'erba molle, si sdrucciola, si lavora di piedi e di mani, ma fa niente, su, su, per la libertà. Su tra il nebbione, invisibili come spiriti, prima la finta Marianna, poi la guardia che soffia e geme sotto il peso della gerla, poi il finto sior Zacomo che le promette le belle viste e la urta con la carabina. La carabina fa miracoli. In mezz'ora i tre raggiungono la cresta che scende verso Bré, pochi passi sotto il cocuzzolo. Allora siedono sull'erba e giù, e giù a precipizio, scivoloni. Si mette a piovere, la nebbia si dirada, ecco in fondo, tra i piedi, il rosso dei boschi cedui.


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Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





Pedraglio Pedraglio Marianna Zacomo