Pagina (406/421)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      La voce di Luisa, dicendo così, era fioca, ma ben diversa da quando ell'aveva detto: il mio cuore è freddo. Suo marito le riprese il braccio, ritornò con lei, a passi lenti, verso lo sbarco. Il caro braccio non era inerte quanto prima, tradiva un'agitazione, una lotta. Franco si fermò e disse piano:
      E se vado dalla Maria? Cosa le devo dire di te?
      Ella fu presa da un tremito, gli posò il capo sulla spalla e sussurrò: "No, resta". Franco non intese, domandò: "Cosa?". Non udì rispondere, piegò adagio adagio il viso, vide le labbra di lei porgersi, vi posò le sue. Il cuore gli batté, gli batté forte, più forte ancora di quando aveva baciato Luisa la prima volta come amante. Rialzò il viso, non poteva neppur parlare. Finalmente gli riuscì di metter fuori queste parole: "Le dirò che hai promesso...". "No", mormorò Luisa, accorata, "quello non lo posso, non domandarmelo, non è più possibile."
      Cosa, non è possibile?
      Oh, intendi bene! Anch'io ho inteso bene cosa volevi dir tu.
      Ella riprese a camminare, volendo staccarsi da quel discorso. Tenne però il braccio del marito, che la fermò.
      Luisa!
      , diss'egli, severo, quasi impetuoso. "Mi lascerai partire così? Sai cosa vuol dire per me partire così?"
      Ella ritirò allora lentamente il braccio di sotto quello di lui e si voltò a destra verso il parapetto, vi si appoggiò guardando l'acqua come a Oria, quella sera. Franco le restò diritto accanto, attese un poco e poi le domandò di rispondergli.
      Per me sarebbe meglio finirla nel lago
      , diss'ella, amaramente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





Luisa Maria Luisa Luisa Oria