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      Il povero Prefetto sarebbe rimasto male se, partita la dama col cavaliere nel coupé che li seguiva, avesse udito l'arguto gentiluomo commentar piacevolmente il suo copricapo, un Pantheon, e, rifacendogli il verso, la sua larga cravatta: "Un vero hollare di haval di harretta dello Stato!". Quanto a Maironi, nè il cavaliere nè la dama lo potevano soffrire, e dopo servito il Prefetto si sfogarono sul nuovo consigliere, un antipatico, un baciapile, un orso, uno strambo, un ambizioso coperto che probabilmente sapeva collocare le sue beneficenze a frutto. Il cavaliere neppure voleva credere alla santità di un uomo giovane, da quattro anni ammogliato e non ammogliato. Povero cavaliere, povera dama, essi pure sarebbero rimasti male se, due minuti dopo saliti in carrozza, avessero udito il capitano Reggini di Nizza cavalleria, famoso cinico, affrontar sotto gli ippocastani il Prefetto, suo compaesano, a questo modo: "O che ci faceva Lei, commendatore mio, fra quella vecchia scatola e quel coperchio? Per causa Sua non combaciavano!".
     
      II
     
     
      La marchesa Nene non si trovò col marito sola e sicura dalle curiosità domestiche se non assai tardi nel dopopranzo, poco prima dell'ora di conversazione. "L'ovo!" diss'egli umile, quando sua moglie lo interrogò con un lugubre cipiglio. "Tasi, xe vero, lo go tolto mi. No magnarme, son andà in oca. Cossa vustu? Son andà in oca." Egli offerse, nella sua mansueta virtù, una confessione pubblica in cucina. "Sempiezzi!" brontolò la moglie, accigliata. Il marito, molto superiore a lei di cultura e molto inferiore d'animo, largamente fornito di ambizioni a lei sconosciute, sapeva camminar bene certe mobili vie delle nuvole e anche certe altre vie sotterranee, certe gallerie elicoidali che potevano condurre piano piano su qualche cima dominatrice il suo carico di desideri e di scrupoli, ma non era mai riuscito ad impratichirsi delle vie comuni dove il volgo cammina spedito, anzi non sapeva raccapezzarsi neppure in casa propria dove camminava spedita sua moglie.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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