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      Guardate la grazia infinita dei fregi minuti, vedete le cornici di terracotta, gli archettini trilobati, il melarancio simbolico, e quelle conchigliette, un antico rosario allineato. Giusto, forse non erano melagrani, erano melaranci che il vecchione santo ha preso a cena. E` la grazia del colossale! Guardatemi questa torre che regna e non opprime. Lasciamo che si tiri su la nostra gratitudine verso un'eccelsa fonte di tutte le forme belle.
      Carlinointerruppe sua sorella, "non far troppo il Carucci!"
      Che Carucci! Il Carucci è un monolito e io sono una costruzione infinitamente composta. Il Carucci non ha che una nota e io ne ho cento. Il Carucci è un ipocrita intellettuale. Ha finto per tanto tempo di sdilinquirsi per la bellezza che ora si crede sincero. In fondo non gusta che vino bleu, formaggio pecorino e cuoche. Lasciatemi dire. Il Carucci non è uno specchio delle cose multicolore, mobile, ora piano, ora cavo, ora convesso, come lo sono io che poi non scrivo. Per il Carucci lo specchio è nelle cose; egli non ci vede che sè, dappertutto sè. Lasciami dire. Oh, badate! Codesto ha ad essere lo stemma del monastero. Una stella. Bene!
      Mentre Carlino Dessalle, col monocolo incastrato nell'occhio destro, alzava il suo lunghissimo naso fine, la sua smunta bruna faccia originale verso lo stemma del monastero, scolpito sopra una porta, sua sorella prese il braccio di Maironi.
      Andiamodiss'ella, e raggiunsero il custode ancora piantato lì ad aspettare sull'altra porta che mette allo scalone.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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