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      Non mi abbandoni.
      Egli non rispose parola, strinse inconsciamente col proprio il braccio di Jeanne, rallentò subito la stretta, come atterrito. Gli occhi di lei, che si erano illuminati di dolcezza, lo interrogarono con sgomento.
      Egli disse allora, non volendole dire, per uno sdoppiamento della sua volontà, per un maligno impulso interiore, parole che sentiva esser il principio della sua disfatta:
      Le parlerò subito.
      Si erano avviati per un androne alla loggetta sporgente che guarda i neri approcci del monastero, il fianco della chiesa, il gran piano di settentrione fino a nevose Alpi lontane.
      Non udirono il custode che li richiamava:
      Signori, da questa parte!
      Dessalle gridò: "Jeanne!". Allora si voltarono e Carlino disse a sua sorella che aveva un'idea: questa. Poichè il Governo con la sua Giunta superiore di Belle Arti, con i suoi elenchi di monumenti nazionali, con le sue Commissioni conservatrici di niente e rompitrici all'infinito, con le sue cateratte di retorica ministeriale, lasciava marcire e perire un gioiello simile, comperarlo per una frateria nuova di artisti e di poeti che avessero un comune concetto dell'arte e fossero già entrati negli anni della sapienza cosicchè non importasse loro più affatto nè di onori nè di amori.
      Vediamo le celledisse la signora. Ma Dessalle protestò che mai non avrebbe posto piede in una di quelle celle senza farsi precedere da una eccellentissima soluzione di sublimato corrosivo al quattro per mille. "Temo particolarmente i microbi frateschi" diss'egli.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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