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      Alle tre meno cinque minuti un discretissimo tocco di campanello fece trasalire l'onesto consigliere. Presto qua, presto là, caccia la serva ad aprire, mette in fuga la moglie dalla parte opposta, "via, via, via!", s'incammina piano piano in punta di piedi verso l'anticamera, si ferma, torce e china il capo, mette una mano all'orecchio, riconosce i passi e le voci di chi sale la scala, si soffia il naso a precipizio.
      Entrano due persone dall'aria piuttosto misteriosa, un laico e un prete.
      Il laico cava l'orologio e dice a Záupa: "Le pare?". Záupa risponde tutto sorridente, facendo frettolosi inchini e fregandosi le mani: "Puntualissimi, puntualissimi!" e introduce i visitatori nel salotto sacro. Il prete, figurina smilza dal viso fine, dagli occhi beffardi, era un capoccia occulto del partito, uno dei tre o quattro che, stando nell'ombra, movevano sullo scacchiere con occulte fila i vittoriosi pezzi neri. L'altro, bell'uomo sulla quarantina, dai modi signorili, dall'aria intelligente e benevola, era il cavalier Soldini, lombardo, direttore del giornale clericale.
      Dunque?
      fece Záupa.
      I due si guardarono esitando, sorridendo, interrogandosi tacitamente. "Parli Lei" disse il prete. E spiegò allo Záupa, poichè l'altro non si arrendeva, che non c'era tra loro un perfettissimo accordo e ch'egli preferiva parlare dopo. Allora il Soldini disse che stava bene e incominciò il suo discorso.
      Ecco qua. Dunque, disgraziatamente, nelle voci che corrono sul nostro sindaco e quella signora vi ha molto, per lo meno, del vero.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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