Pagina (129/344)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Sempre orgogliosa!
      diss'egli. "Non vuol mai avere sbagliato!" Ella sorrise pure, gli alitò sul viso un "Cattivo!". Poi gli domandò ad alta voce dove mai fosse il suo paese e soggiunse piano: "Lo so, non ci aveva pensato". Piero le parlò della casetta dov'era nato, del romito lago, delle grandi, austere montagne di Valsolda. Il landau toccava allora il sommo dell'erta, i cavalli presero il trotto.
      Se fossimo là in barca, noi due soli!
      disse Piero. "Ci saremo mai? Soli, in una piccola barchetta, nell'ombra di un golfo, sull'acqua che palpita?" Passò un braccio dietro le spalle di Jeanne, sentì la bella persona rilevarsi un poco e poi premergli sul braccio, deliziosamente, ora più ora meno, rispondendo a ogni sua stretta. Non si parlarono più che così. I cavalli correvano, gli odori ventavano sulla via dell'una e dell'altra fiorita sponda, tutte le cose si facevano al mancar della luna più e più smorte in un languore voluttuoso, nel presentimento di una congiunzione arcana dei due astri nell'ombra.
      Appena un sottile orlo di argento del rossastro globo lunare brillava ancora quando i due risalirono sulla terrazza oscura. Si sentivano sì e no nell'aria inquieta e buia gli aliti delle rose come voci di desiderio e di pena. Si vedevan sì e no le frondi porgersi in qua e in là come braccia di ciechi brancolanti. Nel chinarsi per volgere la poltrona da riposo verso il ponente ove la luna scendeva, Piero sfiorò con le labbra una spalla di Jeanne e sussurrò: "Cara ombra!". Jeanne rispose: "Io però amo la luce". Nello stesso tempo gli folgorarono dentro la fronte, come una punta di ghiaccio fitta e ritolta, le parole: dilexerunt tenebras.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





Valsolda Piero Passò Jeanne Piero Jeanne