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      Egli caḷ con lente e larghe ruote del discorso, come un alato diffidente, a toccare, a sfiorare appena certo messaggio portato da un membro del Parlamento circa supposte condizioni alla nomina di Zaneto, soffiate da un ministro nell'orecchio dell'onorevole, tra le quali vi era l'appoggio di Maironi al candidato ministeriale in quel collegio del Bresciano. Maironi, mal soffrendo gli avvolgimenti di parole del prudente Commendatore, sentendo che sola cagione del suo parlare involuto era la paura di toccare Jeanne, di alludere a Jeanne cui l'onorevole Berardini aveva tenuto quel discorso, risentendosi di questi riguardi quasi offensivi per Jeanne e per lui, non attese altro e protesṭ che questo non era possibile, che egli non prendeva impegno, assolutamente, nè di sostenere nè di combattere alcuno. "Abbia pazienza" fece il Commendatore, desideroso, in quel momento, non tanto d'indurre Piero a una risoluzione qualsiasi quanto di appagare se stesso conducendo i propri studiati periodi a fine.
      E li condusse a fine spiegando lungamente e minutamente, non senza rifarsi talvolta da capo per amore di chiarezza, che forse in tutto questo vi era, quanto all'esito, un eccesso di ottimismo, che neppure quel ministro, forse, era in grado di promettere, ma che una probabilità, una probabilità - il Commendatore insistette sul vocabolo - c'era senza dubbio e che, senza dubbio, l'elezione di Brescia poteva pesar molto sulla bilancia.
      Eccodiss'egli, soddisfatto, sorridente, liberato dal suo gomitolo di ragionamenti, da ogni scrupolo di silenzi male serbati.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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