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      No, papà, che la xe onta!"; i consigli della moglie: "El veladon ch'el te stà tanto ben!" e finalmente i bisbigli della cameriera: "El se meta el smochi, conte!". "E mi aseno" conchiudeva il narratore "meteme el smochi."
      In tutte le carrozze si criticavano i Dessalle per non aver indicato l'ora in cui sarebbe finito il trattenimento e per gl'inviti troppo larghi. Il cavalier faceto supponeva di aver a star in cucina. Nelle carrozze di soli uomini si passavano in rassegna i relativi abiti neri, se ne pubblicavano l'età, le origini e i fasti e non mancò chi vi andasse fiutando la carbolina. Ma tutti, cavalieri e dame, erano curiosissimi della conferenza e delle proiezioni, perchè si diceva che la conferenza fosse in parte un madrigale all'indirizzo di parecchie belle, amabili e spiritose signore della città, delle quali si sarebbero visti i ritratti, e in parte una pittura innocentemente scherzosa di parecchi signori che pure sarebbero comparsi in effigie.
      Si pretendeva di conoscere i nomi delle signore, si parlava di peccati mortali di ommissione e di indiscrezione, di miscele inopportune, di certe signorine molto leggiadre, molto mondane, fieramente impermalite per la risaputa esclusione di tutte le signorine, tranne una, dalle proiezioni e dalla conferenza. Si commentava l'assenza di Maironi, si discuteva di una possibile rottura, con accenni agli Scremin e a un miglioramento della Demente. Il cavalier faceto prometteva raccontare cose graziosissime durante la musica noiosa del maestro Bragozzo.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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