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      Il buon Bragozzo, scandalizzato dalle tesi di Carlino, dalla simpatia di Bassanelli per i pasticci, dal discorso del poeta sui clericali e dalla comparsa di Piero in quella compagnia, si sfogò, appena passata la Pentola degli Stregoni, con la signora e le confessò che a lui quel così detto Covile del Cinghiale era parso un bel porcile: "El staloto del mas'cio".
      Intanto Jeanne cercava di riaccendere la discussione. Bassanelli dichiarò ruvidamente che se altri voleva la giustizia non assoluta, a lui bastavano i carabinieri assoluti e che intendeva ritornare all'albergo col notaio per bere un'assoluta porcheria qualsiasi che gli facesse digerire la metafisica. Zoppicò giù per il sentiero con tanta sdegnosa fretta che il povero notaio, non potendo tenergli dietro e volendo pure comunicargli una sua riflessione, frutto prezioso del silenzio, lo richiamò.
      A pian! La diga! A pian! Per quela signora xe relativi anca i marii.
      E spruzzate sull'arguzia due risate grosse e corte, descrisse con un cipiglio severissimo lo scandalo dato da "quella signora', che all'arrivo di Maironi, la sera precedente, si era tradita per modo davanti alla gente dell'albergo da imbarazzare visibilmente il suo stesso amante. "Che amante!" fece Bassanelli. L'altro si scusò. Aveva detto quello che tutti dicevano.
      Maironi non desiderando, nel suo stato d'animo, nè parlare nè udir parlare accademicamente di giustizia quasi per passatempo, lasciò in asso il poeta, che combatteva i fratelli Dessalle guardando spesso lui come uno sperato sostegno, e uscì a considerare la Pentola.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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